Una nuova figura per il Como. Mancava da qualche anno un direttore generale, vuoto colmato dalla collaborazione instaurata con Diego Foresti. Bergamasco, era dietro le quinte già da alcuni mesi, per affiancare la società nella ristrutturazione dei debiti.

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«Occorre non ripetere più gli errori del passato, mettendo un uomo di calcio a contatto con la squadra», ha detto il presidente Pietro Porro. Un Como in versione più “aziendale”, con un direttore generale. Il Como ha quindi scelto Diego Foresti. 

Da dove arriva Foresti? «Mi sono avvicinato nel 2000 a questo mondo. Sono partito dalla D, sono stato all’Alzano Virescit come vicepresidente, alla Grumellese, poi è arrivata la prima esperienza importante al Monza, in serie C, per cinque anni: ho fatto il team manager, con delega per il mercato. Gli ultimi anni li ho passati soprattutto in Serbia, a visionare i ragazzi del Partizan e della Stella Rossa».

E' a Como con un doppio incarico: «Rientro dalla porta principale, in un club storico che aveva la necessità di inserire una figura che capisse di numeri e di calcio. E io, grazie al cielo, credo di capire sia di numeri, sia di calcio». 

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