Genoa, Gio 18 Dicembre 2014
La grande domenica di Eugenio Lamanna: un rigore parato alla prima palla toccata in serie A
Ma a Vighizzolo il destino gioca un brutto scherzo: il fratello si rompe il ginocchio

Un esordio con il botto, clamoroso, roboante: la prima palla che ha toccato in serie A Eugenio Lamanna è stato il calcio di rigore parato a Ljajic. Un debutto nel Genoa da sogno, a 25 anni, per il portiere di Villa Guardia. Vice di un grande prospetto come Perin, contro la Roma ha avuto la sua occasione e domenica, contro il Torino, partirà titolare.

 

 

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Nella domenica della massima esaltazione di Eugenio, pochi minuti prima del rigore parato, il fratello Pasquale si rompeva il ginocchio nel corso di Castello-Guanzatese (big match di Seconda G). La strana, stranissima, domenica dei due fratelli di Lurate Caccivio. «Ho saputo di mio fratello – dice Pasquale – e il grande dolore al ginocchio è un po’ svanito. Speriamo che per lui sia un punto di partenza. Io di sicuro ne avrò per molti mesi».

Domenica strana per tutta la famiglia, con il papà Cosma sugli spalti a seguire la Guanzatese, angosciato per Pasquale e felice per Eugenio, la mamma Maria a Marassi e ovviamente in estasi per l’esordio del figlio in A, e il fratello Giuseppe (gioca nel Cadorago juniores), il più piccolo, davanti alla tv a seguire Genoa-Roma.

Ed è alla famiglia che Eugenio ha pensato appena messo il piede in campo a Genova: «Avevo pochi pensieri, tutti per i miei cari. Poi, dopo tutto, ho rivissuto i miei anni in provincia, al Villa Guardia, all’Ardisci e al Como. Ho sentito tutti i miei ex compagni idealmente molto vicini. E ovviamente i miei allenatori, Spinelli e Scarpi, oltre a Braglia che mi segue da sempre».

Un rigore parato lanciandoti alla tua sinistra. Avevi studiato i rigoristi della Roma? «Ci prepariamo a fondo durante la settimana, sulle caratteristiche degli avversari e abbiamo anche analizzato i rigori. Ma come spesso capita, hanno prevalso istinto e fortuna».

Dopo tanta serie B, quest’anno per Lamanna è arrivata la grande occasione della serie A: «Ci sono gerarchie precise, tra l’altro Perin è uno dei migliori portieri italiani. Non posso far altro che aspettare il mio momento, sperando poi che vada tutto bene. In settimana mi alleno come se dovessi giocare e questo esordio è solo una tappa di un percorso». Genova, città di derby, come si vive la rivalità con la Sampdoria? «Il clima derby si respira tutto l’anno, anche grazie al contributo di due presidenti appassionati».

La carriera di Lamanna è iniziata in provincia, prima del passaggio a 17 anni al Como, per fare il portiere della Juniores Nazionale nel 2006/07. L’anno dopo Simone Braglia lo allena e suggerisce a mister Corda di farlo diventare titolare in D. Ed Eugenio dà un contributo fondamentale per la promozione in Seconda divisione. È proprio un rigore parato a Cologno al Serio il ricordo di Lamanna più vivo nei tifosi del Como. Il video di quella parata gira da alcuni giorni in rete. Ma Lamanna è un pararigori? «Dipende dagli anni, a Bari non ne ho parato nemmeno uno per esempio. A Gubbio ne parai uno al Como, a Franco quando vincemmo il campionato».

La scalata ai vertici del calcio non l’ha cambiato. È rimasto lo stesso ragazzo semplice conosciuto a Como. Gli azzurri sono sempre nel cuore del portiere: «Seguo sempre la squadra e spero in un campionato di vertice. Poi ci giocano alcuni amici, come Ambrosini, Casoli e Scapuzzi. Vorrei anche ricordare la Guanzatese e il Cadorago, le squadre dei miei fratelli: appena posso vado a vederle». Sì, è sempre lo stesso “Eu”.

 

 

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