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Orienteering, domenica si disputa il campionato regionale sprint relay a Sagnino
L'area del bosco di quartiere scelta per la gara: 100 atleti per cinque categorie diverse
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Mar 5 Aprile 2022 10.00
Orienteeringcomo, organizzatore dell'evento
Como,

Torna a Como l’Orienteering dopo due anni di stop a causa del Covid e torna con una grande manifestazione, un Campionato regionale sprint relay.

L’appuntamento è per domenica 10 aprile a Sagnino, con ritrovo al centro sportivo di via Segantini. Previsto l’arrivo di un centinaio di atleti che verranno divisi in cinque categorie, comprese Open ed Esordienti.

La manifestazione è organizzata da Orienteeringcomo asd e patrocinata dal Comune di Como Assessorato allo Sport, oltre ad avere il sostegno di Erone Onlus e Autovittani e la collaborazione della Parrocchia di Ponte Chiasso.

 

 

“Grazie alla collaborazione con il professor Vittorio Mottola, iniziata nel 2018 – spiega Giuseppe Ceresa, presidente di Orienteeringcomo – possiamo dire che a Sagnino è stata realizzata una palestra a cielo aperto all’interno di un bosco che fa parte di un contesto di quartiere urbano. Nel 2019 abbiamo organizzato i campionati provinciali studenteschi e ora torniamo con questo Campionato regionale sprint relay”.

Si tratta di una gara a staffetta a tre frazioni. La prima frazionista deve essere obbligatoriamente una donna. La categoria giovanile è riservata agli under 18, mentre per gli Esordienti è previsto un percorso più corto, guidato. La prima partenza è prevista alle 10, il termine della competizione poco dopo le 12.

Partenza e arrivo saranno del centro sportivo di Sagnino gestito dalla Csu, rappresentata in conferenza stampa dal direttore generale, Angelo Pozzoni. “A ottobre organizzeremo un’altra gara a Cavallasca – spiega Ceresa – Abbiamo mappato per le competizioni anche tutta la zona di Villa Olmo, il centro di Como e tutta la Spina Verde. Sarebbe bello realizzare la cartina anche della collina di Cardina, appena questa enetrerà in Spina Verde.

“A Sagnino abbiamo questo polmone verde che a fatica con il gruppo dei ranger abbiamo sistemato grazie in particolare all’intervento del consigliere comunale Sergio De Santis – ha spiegato Vittorio Mottola – Si tratta di un luogo che si presta perfettamente a queste competizioni, certo la manutenzione del bosco dovrà in futuro essere maggiormente strutturata”.

Il rapporto imprescindibile tra attività sportiva, motoria e salute è stato sottolineato da Alberto Vannelli, direttore della Chirurgia al Valduce, medico con la passione per l’oncologia che l’ha portato a fondare l’associazione Erone onlus di cui è presidente. Il motto: “costruire un’idea per istruire una coscienza oncologica” esprime bene il campo d’azione. “Quando iniziammo nel 2011 quest’avventura – racconta il chirurgo oncologo - fummo buoni profeti nell’auspicare un rinnovamento della società civile con il binomio oncologia e territorio. I risultati ottenuti in questi anni con le nostre iniziative ci hanno dato ragione: il benessere della nostra terra e delle persone che la abitano, ruota attorno al valore primario della prevenzione. Corretti stili di vita e diagnosi precoce restano i veri strumenti per combattere questa malattia; ma la prevenzione e` realmente efficace a patto che venga messa in atto quando si e` ancora giovani”.

In Italia si contano ogni anno oltre 360.000 nuovi casi di tumore, fortunatamente circa il 60% può considerare concluso con esito positivo il proprio percorso e oggi sono 3,6 milioni le persone che vivono con una precedente diagnosi di tumore. Si tratta del 6% della popolazione italiana, con un aumento del 36% rispetto alle stime prodotte nel 2010. I tassi di mortalità fortunatamente sono diminuiti circa del 10% negli uomini e dell’8% nelle donne tra il 2015 e il 2021.

“Nonostante i tanti progressi delle terapie – continua Vannelli - non tutti sanno che la prevenzione passa anche per lo sport. Secondo studi recenti, il 20-25% dei casi di tumore sarebbe attribuibile al troppo mangiare e alla sedentarietà, con una percentuale che varia dal 9 al 19% attribuibile proprio alla mancanza di movimento. Per ridurre l'insorgenza dei tumori, l'Oms raccomanda 30-60 minuti di attività moderata-intensa almeno 5 volte a settimana. Un messaggio che andrebbe insegnato soprattutto dai medici di medicina generale e pediatri di famiglia, perché questa prevenzione sia realmente efficaci bisogna iniziare da giovani”.

L’inattività è il quarto fattore di rischio per la mortalità globale (6% dei decessi a livello mondiale). Questo segue la pressione alta (13%), il consumo di tabacco (9%) e la glicemia alta (6%). Sovrappeso e obesità sono responsabili del 5% della mortalità globale. L’inattività` e` causa principale di circa il 21-25% dei tumori al seno e del colon, 27% del diabete e di circa il 30% della cardiopatia ischemica.

“Fare movimento – conclude Vannelli - può salvarci la vita. Studi recenti dicono che una regolare attività fisica potrebbe, da sola, abbattere la mortalità europea del sette per cento: il doppio di quanto si otterrebbe se si riuscisse a eliminare il problema dell’obesità. Più di un italiano su tre (39 %) però, non pratica alcuna attività sportiva, nonostante tutte le linee guida delle varie organizzazioni mediche e professionali e della stessa Organizzazione Mondiale della Sanita` indichino l’esercizio fisico come uno dei pilastri di uno stile di vita sano. La scelta è nostra, perché come insegna Schopenhauer: un uomo può fare ciò che vuole, ma non può avere tutto ciò che vuole”.

“Ogni manifestazione sportiva che torna in città dopo lo stop per il Covid ha e avrà il sostegno del Comune di Como e del mio assessorato - commentato l’assessore allo Sport di Palazzo Cernezzi, Paolo Annoni – In questo caso si tratta inoltre di una competizione molto importante, parliamo di un campionato regionale, di uno sport che avrebbe bisogno di essere ancora più conosciuto. L’Orienteering ha effetti tangibili per la salute delle persone, ma anche per il territorio. Può essere volano in chiave turistica e di sviluppo dei percorsi cittadini e dei nostri monti, in particolare all'interno del Parco della Spina Verde, senza dimenticare la Valle del Cosia, la salita per Brunate e il collegamento con la Lariana da villa Geno”.

 


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