Come spesso accade, lo sport dà sempre grandi esempi di virtuosismo. Diversi atleti in questi giorni si stanno rendendo protagonisti di messaggi solidali verso l’Ucraina straziata dall’invasione russa. Il runner di Appiano Gentile, Fabio Giudici ha deciso di correre la Mezza Maratona di Trecate (Novara) indossando la canotta ucraina...

«Avevo a disposizione quest’indumento e mi sembrava il modo più semplice che conoscevo per portare un po’ di solidarietà verso il popolo ucraino – esordisce il corridore tesserato per la Free Zone di Brescia -. Poi, sono molto legato a questo stato: negli anni ho conosciuto tanti ucraini, i miei nonni erano accuditi da badanti ucraine e, senza retorica, posso parlare solo bene di questo popolo: un popolo forte; fa male vederlo così».

Ma quello della canotta non è l’unico messaggio mandato da Fabio che, anzi, appoggiandosi alla Caritas di Como e ad altre raccolte fondi della città, ha donato diversi capi d’abbigliamento da inviare alle persone colpite dalla guerra: «Tutti noi che corriamo abbiamo nell’armadio scarpe che non utilizziamo più, oppure magliette termiche usurate. Ma ciò che per noi è vecchio, per altri, meno fortunati, può fare la differenza – continua -. Io da sempre patteggio per i più deboli e volevo mandare un segnale all’uomo forte del nostro tempo».

Fabio, inoltre, grazie a diversi viaggi fatti nel nord-est europeo, ha una conoscenza personale delle terre desolate dell’ex Unione Sovietica: «Dieci anni fa ho fatto il volontario in Moldavia. Lì ho trovato uno stato molto povero, dove non si trovano persone di mezza età perché scappano a causa della diffusa indigenza, lì restano solo bambini e anziani – racconta l’esperto runner -. Pensare che uno stato all’avanguardia come l’Ucraina possa catapultarsi indietro di ottant’anni, mi lascia esterrefatto e desolato».

Ma non è finita perché per le prossime gare il Fabio potrebbe avere in mente altri modi per omaggiare lo stato ucraino, ma il tutto è ancora top secret. 

Fabio Giudici durante la Mezza Maratona di Trecate