A eccezione di Gavirate-Vergiatese sono saltati, a causa del ritardo dell’approvazione del nuovo protocollo Return to play, tutti i recuperi dei gironi A e B di Eccellenza, tra cui quello che vedeva impegnato il Mariano contro la Speranza Agrate.

Stando alle recenti disposizioni quello appena trascorso dovrebbe – il condizionale è d’obbligo - essere stato l’ultimo fine settimana senza il calcio dilettantistico (anche se si fa strada l’ipotesi di far slittare il ritorno in campo alla fine di febbraio). Ma per il momento, la data del 30 gennaio è lo spartiacque per la ripartenza dell’Eccellenza con la ventunesima giornata. Oltre al massimo campionato regionale, scalda i motori anche la Promozione che nel penultimo giorno di gennaio vedrà il recupero di alcune gare saltate nel 2021.

Tra queste partite, spicca quella del Castello (girone A) che sarà la prima delle tre comasche a calcare il campo nel nuovo anno, con il recupero della partita contro la Besnatese, valida per il tredicesimo turno.

«Noi ci stiamo allenando e siamo pronti a giocare – esordisce Sergio Gerosa, direttore sportivo del Castello -. Si parla di una possibile ripresa dell’attività spostata più avanti, io, invece, credo che sia giusto riprendere. Tutto il movimento ne ha bisogno».

Sicuramente quando si ripartirà occorrerà un protocollo adeguato e con regole chiare anche in materia di eventuali giocatori colpiti dal Covid. La Serie D ha deciso che in caso di cinque o più calciatori positivi si potrà rinviare la partita. Anche per i dilettanti sarebbe auspicabile un protocollo così ricalcato e non – visto la presenza di giocatori solo vaccinati – di un pressapochismo che ha visto nella prima parte di stagione il rinvio di partite con un solo contagio. Insomma, servono regole chiare.  

«Siamo tutti vaccinati, a questo punto fateci giocare – tuona Gerosa -. Chi ha il Covid viene giustamente isolato dal resto della squadra ma non è possibile rinviare partite con un positivo. Non parlatemi, poi, di protocolli, possono giocare solo i vaccinati? Allora giochiamo».

È simile il pensiero di Marco Novati, direttore sportivo dell’Alta Brianza (Promozione B): «Dopo due anni bisogna giocare, abbiamo visto che su giovani vaccinati questa variante equivale a un malanno stagionale – commenta -. Certo è che servirebbe chiarezza, regole certe e un protocollo da seguire per il rinvio delle partite in caso di positività di un calciatore. Non si può continuare come si faceva nel 2021 che con una positività non si giocano le partite. Ma resto fiducioso sulla ripartenza».