Cesare Cesana, dal 1999 presidente del Lambrugo, è uno dei dirigenti di più lungo corso tra le società comasche. Lambrughese doc, Cesana è stato anche uno dei fondatori della Polisportiva che in questa stagione, oltre alla squadra di calcio di Seconda categoria, aveva anche una formazione di volley; e proprio a Lambrugo è stato insignito recentemente di un premio benemerenza per i cinquant’anni di sport nella cittadina brianzola, dove, oltre al calcio, si è occupato anche di ciclismo e di molto altro.

Insomma, una vera e propria istituzione per la Polisportiva Lambrugo. Stare lontano dai campi è dura, ma per Cesana le priorità ora devono essere altre: «Capisco la voglia dei ragazzi di giocare, è brutto vederli soffrire ma oggi non scambierei mai lo sguardo preoccupato di un ragazzo malato con quello gioioso di uno che può giocare. E’ una questione di priorità, ora la più importante è la salute. Mi dispiace molto dire questo, perché mi rendo conto che, soprattutto per i ragazzi, lo sport sia un momento di gioia e di aggregazione, e che ne stiano soffrendo molto. Ma la situazione è ancora seria e non credo ci si possa permettere troppi allenamenti in questo momento».

A Lambrugo Cesana è anche il gestore degli impianti sportivi: «La nostra palestra, dove gioca la formazione di volley ma dove si svolgevano molti altri incontri, come quelli della formazione di basket femminile del Costamasnaga, di fatto è chiusa da un anno. E non sappiamo quando potrà riaprire».

Cosa ci si può aspettare dal futuro? «In ambito sanitario credo che la cosa più importante sia intensificare la campagna dei vaccini, così che ci possa essere una concreta possibilità di rendere più gestibile la pandemia per poterci far ritrovare a settembre. In ambito economico mi aspetto per le società i giusti ristori, e alcune agevolazioni economiche, come per esempio sulla visite mediche che si dovranno fare soprattutto in un momento come questo. Solo così potremo pensare di riprendere in serenità in vista della prossima stagione».