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QUOTE E ZONA ROSSA - Le società raddoppiano gli sforzi: "Sconti per le famiglie"
La Lombardia è di nuovo ferma, vietati anche gli allenamenti individuali: "Pesante"
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Mer 20 Gennaio 2021 09.00
Enrico Bello, presidente della Libertas
Como,

Calcio e attività giovanile: la Lombardia in zona rossa frena tutti gli allenamenti individuali. L’ennesimo stop di una stagione pesantissima per le società e, soprattutto, per i giovani calciatori. Tra mille problematiche, c’è anche quello delle quote non incassate, anche se le spese vive ci sono state e ci sono. Curioso il caso del Menaggio, che ha deciso di restituire tutte le quote della scorsa stagione.

 

 

La situazione è davvero insostenibile: «Purtroppo sabato abbiamo svolto gli ultimi allenamenti in forma individuale – dice Stefano Ramaroli, presidente della Cittadella -, che hanno avuto un ottimo riscontro in questi mesi. L’80-90% dei giocatori ha partecipato: psicologicamente, questi ragazzi sono in sofferenza, collegati tutto il giorno al pc per le lezioni, almeno hanno avuto qualche allenamento per distrarsi e fare attività fisica».

Alla società non resta che aspettare tempi migliori. Anche per incassare le quote: «Non inseguiamo nessuno: l’idea è riparametrare fra qualche mese le quote annuali in base al servizio offerto. Intanto paghiamo tutto il resto: luce, acqua, gas, mutuo, materiale».

L’Aso Alzate Brianza, società di puro settore giovanile, ha chiesto giusto un acconto per le spese vive: «La Federazione non si è comportata benissimo – spiega il responsabile Maurizio Ronchi -: inizialmente abbiamo praticato uno sconto del 40% sulle varie quote. Siccome l’attività si è fermata quasi subito, alle famiglie abbiamo chiesto solo 50 euro. Inoltre, io e tutti i collaboratori, nel 2020 non abbiamo percepito per scelta nemmeno un euro di rimborso».

«Purtroppo i bambini soffrono più di tutti – dice Angelo Pilato, presidente del Sagnino -: abbiamo deciso di non far pagare le quote, non penso che lo faremo nemmeno nei prossimi mesi. Attendiamo l’evolversi della situazione, io però sono contrario a far venire al campo i ragazzi, tanto più con queste temperature: vorremmo continuare con allenamenti on line».

«Quanti ragazzi abbandoneranno il calcio dopo questo stop?», è la domanda che pone Enrico Bello, presidente della Libertas San Bartolomeo. Per il dirigente «la necessità di trovarsi e condividere, per i ragazzi, è prioritaria. Ma ora rischiamo un abbandono di massa: la speranza è il vaccino, unica via di uscita per la riduzione del rischio, spero già per maggio-giugno si possa organizzare un torneo giovanile, ma ora non riesco a vedere oltre febbraio».

La sua società sta facendo il massimo per andare incontro alle richieste delle famiglie: «A chi ha confermato l’iscrizione abbiamo fatto uno sconto. Intanto, complimenti al presidente del Menaggio per la sua iniziativa».

 

 


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