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IL PERSONAGGIO - Matteo Galvano, il mister-artista che dipinge gli allenamenti dei bambini
Il preparatore dei portieri del Valbasca e la "svolta" per il Covid: "Più colore, nell'arte e nello sport"
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Gio 31 Dicembre 2020 10.30
Matteo Galvano, allenatore-artista
Lipomo,

Arriva il colore, a dare speranza in un anno nero. È la svolta, artistica ed esistenziale, di Matteo Galvano, allenatore-artista del Valbasca Lipomo.

Trentasette anni, preparatore dei portieri per hobby, nella vita è un disegnatore: testimonial italiano della Paper Mate, è famoso nel mondo dell’arte per le sue creazioni con la penna biro, con cui si cimenta in avveniristiche rappresentazioni di un’architettura in continuo divenire, con fusioni ardite che stupiscono per eleganza e creatività.

 

 

E in un anno nero, la sensibilità artistica di Galvano ha deciso che era ora di introdurre anche un tocco di colore, nel lavoro e nello sport: «Nell’arte, come nello sport, il Covid è stato una batosta. Ho deciso di lavorare a nuovi progetti, a fusioni di architetture con il colore che vedremo nel 2021: ne avevo bisogno, anche scacciare i pensieri brutti. Ho sfruttato cartoni animati come Holly e Benji, locandine di film rivisitate, la scomparsa di Maradona, ho anche realizzato un calendario dell’Avvento con ottimi riscontri: in rete, tanti amici e appassionati hanno apprezzato questa scelta».

Anche la moglie, Roberta Macchia, si è data da fare: «È una curatrice d’arte, ha scritto un libro sulla vita di coppia al tempo del coronavirus. Si intitola “Al 42: quarantena per due”, io ho realizzato le illustrazioni. Progetti? Una galleria a Monza, ma è ancora prematuro parlarne”.

Anche il calcio e il suo ruolo di responsabile dei preparatori portieri al Valbasca ha avuto delle ripercussioni: «Finché abbiamo potuto fare allenamenti individuali, non ci siamo mai tirato indietro come Valbasca. Quest’anno, così particolare, con i nostri portieri abbiamo poi fatto un lavoro individuale molto accurato. I nostri ragazzi erano frastornati: da una parte c’erano il gruppo dei timorosi, dall’altra quelli che scalpitavano per tornare in campo. Ma tutti a ottobre erano più consapevoli».

Lavoro sul campo e non solo: «Abbiamo fatto aggiornamenti on line tra allenatori e, con Nicole Sangiorgio della Como Women e un mister delle giovanili della Fiorentina, Giacomo Cioni, abbiamo creato “4 Mentis”, un laboratorio per trovare titoli e tematiche da proporre ai nostri ragazzi, anche sui social. Come allenatori, dobbiamo adattarci ai mezzi dei nostri ragazzi, condividere esperienze con loro. Il mio lavoro? Li incuriosisce e la cosa mi colpisce sempre tanto».

Progetti? «Ho un sogno nel cassetto: tramite Valbasca, vorrei costruire una academy di portieri. Ci sono tanti ragazzi senza preparatori in alcune società del territorio, ed è un problema».

 


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