Como,
Lombardia in zona arancione, via libera quindi all’apertura dei centri sportivi (palestre escluse), nel rispetto delle norme di distanziamento e delle Linee Guida dell’Ufficio dello Sport.
In qualche modo, quindi, è consentita una ripartenza dell’attività. Resta da vedere – anche con l’avvicinarsi delle feste – quante società saranno pronte o comunque intenzionate a ricalibrare la propria attività sul campo.
Non ha perso tempo l’Accademia Como, che già domenica, nel primo giorno utile, ha organizzato il primo allenamento a Bregnano per i suoi piccoli calciatori.
Per il responsabile tecnico Roberto Galia, ci sono tutte le condizioni per poter tornare incampo: «Abbiamo un centro sportivo enorme, abbiamo comunque suddiviso le squadre in piccoli gruppi, con tutti i bambini ben distanziati come richiesto dalle normative».
Tutte le squadre sono coinvolte nella ripartenza: «Tutte le categorie, dai 2009 ai 2013, sfruttando anche i fine settimana con i più piccoli. La decisione ha incontrato il parere favorevole dei genitori e i ragazzi sono contenti. È un modo per far sentire presente e vicina la società, ci teniamo molto. Certamente non sarà tempo perso, anzi. Quando l’attività riprenderà davvero, queste sedute torneranno sicuramente utili: per i ragazzi è un modo per avere un impegno, la concentrazione così non si perde, oltre ai benefici che può dare qualche ora di sport all’aria aperta e in piena sicurezza».
Interessante anche il fatto è che si tratta di allenamenti facoltativi e, chi deciderà di non recarsi fisicamente – oppure non può perché in regime di quarantena fiduciaria – potrà comunque allenarsi da casa: «È un metodo che utilizziamo già da qualche settimana e che può essere considerato una buona alternativa».
E, per raggiugere il centro spotivo, in caso di residenza fuori dal Comune, vale l'autocertificazione.
Organizzazione, spazi adeguati, strutture: tutto gioca a favore delle società che hanno più bambini e centri sportivi all’altezza della situazione. L’idea di tornare in campo sembra però non entusiasmare la maggioranza delle società medio-piccole del Comasco, anche per l’avvicinarsi delle feste e della programmata pausa invernale.
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