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STOP AI DILETTANTI - Le reazioni nel mondo dei social, tra amarezza e rabbia
Un coro unanime contro la decisione della Regione: sbagliati tempi e motivazioni
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Lun 19 Ottobre 2020 09.30
Sospensione campionati: le reazioni social
Como,

Rabbia, dispiacere, delusione. I commenti dei protagonisti del calcio dilettanti – sospeso con l’ultima ordinanza di Regione Lombardia almeno sino al prossimo 6 novembre – sembrano abbastanza concordi. Il sentimento generale – leggendo qua e là sui social – è abbastanza unanime.

 

 

Era davvero il calcio dilettanti il problema più grave in questo difficile momento? A leggere alcuni commenti, sembrerebbe proprio di no. Sul profilo ufficiale Facebook della Lnd Lombardia, dopo l’annuncio ufficiale dello stop alle competizioni i toni degli interventi sono quasi tutti molto chiari. I temi principali riguardano le iscrizioni, gli allenamenti e ovviamente il reale rischio che si correrebbe giocando a calcio in un momento come questo. “Un sacco di famiglie hanno appena investito soldi nelle iscrizioni, già in un periodo di magra, per far fare attività sportiva ai propri figli, anche con sacrifici ed ora?”, si legge in un commento.

Mentre c’è chi presenta studi, dati e numeri sul reale rischio di contagio su un campo da calcio dilettanti. Era davvero questo uno dei settori da fermare? A leggere i numeri, sembrerebbe di no… Gettonatissimo anche il tema delle iscrizioni: vi siete presi i soldi, ora chiudete tutto. Questo il tema che va per la maggiore. Opinabile, visto che comunque la decisione non è della Lnd – che invece ha fatto di tutto per riprendere – ma della Regione.

E poi ci sono i post social delle società, che annunciano lo stop. Due emblematici. La Guanzatese cita un bambino che “piange disperatamente dopo aver saputo che oggi non potrà iniziare il suo campionato”. L’Albavilla invece nel suo post intitolato con un eloquente “Ci avete rotto il calcio”, parla di un “virus che, secondo alcuni esperti, ama il pallone come lo amiamo noi, nonostante l’impegno speso da tutti per far sì che le cose andassero nella maniera giusta” Voci fuori dal coro, che concordino con questa sospensione, obiettivamente se ne leggono poche. Prevalgono la delusione e la rabbia, in attesa di tempi migliori.

 


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