Capiago Intimiano,
Paolo Canè, Diego Nargiso, Omar Camporese. E la mente torna al leggendario primo turno di Coppa Davis del febbraio’90 a Cagliari, quando l’Italietta del tennis, in cerca di un nuovo campione dopo Panatta, riuscì a piegare la Svezia.
Non avevano speranze gli azzurri, contro la Svezia dell’allora numero 1 Mats Wilander e di Stefan Edberg (che saltò i match per infortunio), di Svensson e dei doppisti Jarryd e Gunnarson. Eppure in quei tre giorni di Davis, sulla terra rossa sarda avvenne un miracolo sportivo. Concluso con il leggendario singolare, che vide Canè battere Wilander in cinque set: 6-4 3-6 4-6 7-5 7-5. Un trionfo, seguito poi dal pesantissimo ko per 5-0 contro l’Austria di Muster.
Trent’anni dopo, al Tennis Grillo di Capiago, è avvenuto il “miracolo”: tutti e tre insieme, nuovamente, per un torneo-esibizione che si è disputato sui tre campi del circolo.
Gran regista dell’operazione-amarcord è stato Diego Nargiso, da un paio di mesi socio del club con Paolo Trincavelli e Graziano Favaro.
Dirigente, ma soprattutto allenatore di alcuni talenti, tra cui Federico Arnaboldi, ha messo in piedi un “Pro-M”, un torneo con la partecipazione di amatori, soci del club, leggende del tennis italiano e qualche ospite “vip” come Gianluca Zambrotta, Enrico Annoni, e l’ex mezzofondista Gennaro Di Napoli, che si sono sfidati in una serie di doppi.
«Ormai siamo ricordati solo per quel turno di Davis – ridacchia Paolo Canè, il più scanzonato del gruppo -, ma che emozioni. Il pubblico piangeva e io con i tifosi. Il tennis è la mia vita e lo stesso è per i miei amici: il Covid ci ha tolto tutto per tre mesi, per fortuna il tennis di base è stato il primo sport a ripartire».
Anche Omar Camporese è maestro in un circolo di Mestre: «È bello ritrovarsi in un contesto come questo, con tante persone che giocano a tennis. Sono tutti segnali positivi». Pure Zambrotta è appassionato e ha accettato volentieri l’invito del Grillo: «È lo sport che più mi appassiona dopo il calcio e che pratico più spesso. E ora sono un fan anche del paddle».
Passione che ormai è travolgente in Italia. La Federtennis, stando agli ultimi dati, è la federazione con più tesserati dopo il calcio: «Prima le donne, ora i giovani Sinner e Musetti – sottolinea Canè -: i successi dei top player italiani fanno da traino a tutto il movimento».
Anche il Grillo è ripartito e con l’arrivo di Nargiso punta a scovare nuovi giovani: «Questo torneo serve a lanciare la nuova stagione: vogliamo creare una scuola agonistica».
@Lariosport © riproduzione riservata
|