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Serie C, a rischio la prima giornata: l'Associazione Calciatori proclama lo sciopero
La replica di Ghirelli: "E' un errore micidiale, il mondo è cambiato dopo il Covid"
3 commenti
Mar 22 Settembre 2020 15.50
Associazione Calciatori, indetto lo sciopero
Como,

La prima giornata di campionato in serie C è fortemente a rischio: lo scontro in atto da settimane tra Lega Pro e Associazione calciatori è giunto al culmine, tanto da indurre l'Aic a indire una giornata di sciopero, proprio in occasione dell'avvio del campionato.

Lo scontro riguarda il regolamento del minutaggio dei giovani e la lista a 22 introdotta quest'anno...

 

 

Sciopero. Così l'Associazione calciatori intende rispondere al mancato accordo con la Lega Pro sull'utilizzo dei giocatori. Il tema forte è la lista dei 22 giocatori utilizzabili: secondo la Lega Pro è un vantaggio soprattutto economico per le società, per l'Aic un ulteriore motivo di disoccupazione per giocatori professionisti.

Questo il comunicato dei calciatori:

"L’Associazione Italiana Calciatori, preso atto dell’impossibilità di raggiungere un’intesa con la Lega Pro sul regolamento del minutaggio dei giovani e l’abolizione delle liste dei giocatori utilizzabili nel Campionato di Serie C, conferma che i calciatori non scenderanno in campo nella prima giornata di campionato fissata per sabato 26 e domenica 27 settembre prossimi".

Qui vengono spiegati i motivi dell'agitazione: "L’azione di protesta nasce dall’inspiegabile passo indietro della Lega Pro, rispetto al regolamento in vigore nella precedente stagione sportiva, relativo alla reintroduzione di limitazioni, sostanzialmente obbligatorie, dell’utilizzo di un numero massimo di calciatori professionisti".

Non si è fatta attendere la replica di Francesco Ghirelli, presidente Lega Pro: “Lo sciopero? Un errore micidiale. La sensazione è che manchi la consapevolezza della situazione attuale, visto che si indice uno sciopero su temi che possono portare al crac del calcio italiano: lavoreremo per riannodare i fili della situazione e per far capire la necessità della sostenibilità complessiva del sistema in un momento difficile“.

Ghirelli ha aggiunto: “Tutto va ridiscusso, non possiamo fare riferimento alla situazione di un anno fa, al mondo pre-Covid, perché dalla fine dell’inverno le squadre non hanno incassi da botteghino e gli sponsor sono ai minimi. La nostra azione è tesa a ridurre costi delle società e a far giocare i giovani”.

 


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CommentiI commenti degli utenti
Il giorno 22/09/2020 alle ore 16.06 dilettante ha scritto...
CommentoSolita storia, Con la scusa di ridurre i costi si obbliga a far giocare i giovani.
Nei dilettanti ha portato solo un abbassamento del livello tecnico dei campionati e si buttano ugualmente soldi dalla finestra.

Il giorno 22/09/2020 alle ore 16.51 moutrap ha scritto...
CommentoFossi un presidente mi ritirerei così poi vediamo se è meglio giocare o andare a lavorare x i giocatori. Calcagno fai il bello coi soldi degli altri
Il giorno 22/09/2020 alle ore 18.37 pippogol ha scritto...
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