Dopo una vita passata tra Promozione ed Eccellenza, nove anni trascorsi al Mariano fino a divenirne una bandiera assoluta, un campionato vinto – oltre a quello da giovanissimo con la maglia  dell'Arcellasco – da veterano con l'Alta Brianza, Matia Fontana, centrocampista erbese classe '84, dice basta.

Quella interrotta a febbraio è stata la sua ultima stagione calcistica, vissuta proprio all'Alta Brianza in Promozione dove Matia, da giocatore esperto, ha aiutato i suoi compagni da dietro le fila a causa di alcuni acciacchi fisici: «Sì, smetto soprattutto a causa degli infortuni, ho un'ernia alla schiena che non mi dà pace e con questi dolori diventa difficile dare continuità – racconta Fontana -. Però non esco dal mondo del calcio e non lascio la mia società. Sono laureato in scienze motorie e aiuterò il tecnico Carlo Frigerio in qualità di preparatore atletico».

Una carriera iniziata all'Arcellasco con tutta la trafila nel settore giovanile, fino all'esordio in prima squadra, poi la partenza verso Mariano, dove Matia è diventato un vero e proprio leader della formazione brianzola: «Lì ho vissuto nove anni splendidi, ricordo con piacere il primo: io nella stagione precedente ero retrocesso con l'Arcellasco in Prima, poi firmai a Mariano e mi ritrovai a giocarmi la promozione in D – commenta l’ormai ex centrocampista -. Peccato per il finale, quando all'ultima giornata perdemmo il campionato, poi raggiungemmo il quarto turno playoff venimmo ancora sconfitti. Credo che questa sia stata l'annata migliore della mia carriera».

Tanti i compagni entrati nel cuore di Matia, ma il ciclo con il Mariano resta indimenticabile: «Ho giocato con un'infinità di calciatori ma ricordo con piacere tre figure con cui ho trascorso tanti campionati tra le fila dei giallublù: in primis l'ex Inter Sergio D'Autilia, poi Omar Masino e infine l'intramontabile Christian Bertelè».