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AMARCORD - Undici anni fa il Cantù volava in serie D davanti a 1500 persone
E' stata l'ultima comasca a riuscirci; capitan Tomaino ricorda quella stagione indimenticabile
1 commenti
Ven 3 Luglio 2020 12.00
La festa in campo per la promozione in serie D
Cantù,

E’ stata l’ultima squadra del calcio dilettantistico comasco a conquistare la serie D, più di dieci anni fa. Parliamo del Cantù 2008/09 capace in quella memorabile stagione di vincere prima la Coppa Italia d’Eccellenza (regionale) e poi di trionfare ai playoff nazionali, conquistando finalmente quella promozione in D sfuggita nei tre anni precedenti.

 

 

Era il Cantù di mister Marco Ronchetti e del dg Mario Targhetti, che aveva nell’indimenticato presidente Piero Frigerio il tifoso numero uno. Capitano di quella squadra un canturino doc, Fabio Tomaino, autentico leader dentro e fuori dal campo di un grande gruppo che ancora oggi è rimasto legato, non solo in chat. Una delle ultime “reunion” nel dicembre del 2018, per quello che è stato l’ultimo saluto a mister Ronchetti, scomparso poche settimane dopo a causa di un brutto male.

 

La rosa del Cantù 2008/09 durante il ritiro estivo in Svizzera

 

Un attacco stratosferico con il navigato Pelosi, Spaggiari e Pappalardo, un centrocampo di qualità e quantità con Tomaino, Arnaboldi, Donegà e Bonanomi, e una difesa a dir poco arcigna sorretta dai centrali De Vecchi e Corti. E poi tanti bravi giovani che Targhetti scovava e prelevava dal Como, come Testa, Vitulli e quel Daniel Cappelletti – canturino pure lui - che dopo un girone d’andata super a gennaio venne ceduto al Palermo per diventare un calciatore professionista.

<<Dire che quello è stato l’anno più bello è dire poco – racconta capitan Tomaino, oggi ds del Cantù -. E’ stato qualcosa di veramente emozionante, dalla prima all’ultima delle 49 gare ufficiali giocate>>.  Campionato, Coppa Italia e playoff era un Cantù sempre competitivo: <<Mister Ronchetti decise subito in estate di puntare anche alla coppa – ricorda Tomaino -: vincemmo il trofeo regionale, perdendo poi la semifinale della fase nazionale contro il fortissimo Castel Rigone>>, società umbra di un certo Brunello Cucinelli.

<<In campionato chiudemmo quarti e quindi andammo ancora ai playoff dove battemmo, sempre in trasferta, prima il Mariano (0-3) e poi il Seregno (0-2)>>. Da lì l’accesso ai playoff nazionali, che l’anno prima vide i canturini sconfitti in finale dal Casoli.

In semifinale toccò ai liguri della Loanesi, già incontrati e battuti in coppa. L’andata a Cantù finì 1-1; il ritorno a Loano 0-1 grazie all’incornata vincente di Pelosi a 2’ dalla fine. <<A Loano accadde che – ricorda, non senza un po’ di commozione, Tomaino - al rientro negli spogliatoi venimmo aggrediti da giocatori e tifosi avversari. Restammo asserragliati, con qualche contuso, in attesa dei Carabinieri. Fu in quei momenti concitati, dopo quella vittoria, che mister Ronchetti mi disse e fece prendere consapevolezza che era l’anno buono>>.

La doppia finale che metteva in palio la serie D vedeva opposti ai canturini i laziali del Fondi. Successo in trasferta all’andata per il Cantù: 1-2 con gol di Pelosi e rigore decisivo di Testa. Il ritorno, al ‘Papa Giovanni’ di Cantù, si giocò il 14 giugno 2009 davanti a circa 1500 spettatori. <<C’erano davvero tutti – ricorda ancora Tomaino -, quella partita è stata e resterà qualcosa di indimenticabile, un’emozione indescrivibile, tanto da piangere di gioia>>. Fu bomber Spaggiari a mettere la firma sulla promozione in D con una doppietta che stese ancora il Fondi (2-1) dando il là alla festa di tutta una città.     

R. Mon.

 

Il riscaldamento dell'undici che scese in campo nel ritorno della finale playoff

 

 


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© riproduzione riservata

CommentiI commenti degli utenti
Il giorno 06/07/2020 alle ore 18.50 pollagine ha scritto...
CommentoGrande squadra, grande impresa.
Per arrivare a vincere i playoff nazionali bisogna giocare una serie infinita di partite ed è molto più facile sgarrarne una e tornare a casa.
Complimenti ancora alla buon anima del Ronk e a tutti i protagonisti.
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