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LA RIUNIONE - Baretti: "Saremo al vostro fianco", Cambiaghi: "Faremo due bandi"
Centinaia i partecipanti al primo incontro online per le società comasche
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Ven 17 Aprile 2020 18.00
Martina Cambiaghi, Assessore a Sport e Giovani di Regione Lombardia
Como,

Richieste di contributi, collaborazione e chiarezza da una parte, promesse e molte risposte ancora prive di certezza dall’altra. Il calcio dilettantistico comasco si è ritrovato virtualmente con i vertici del calcio e della politica regionali nel dibattito pubblico, promosso dal consigliere del Crl Mario Tavecchio e organizzato on line dal portale larisport.it, per fare il punto della situazione sui campionati e sulle previsioni per il futuro. Una piazza virtuale con cento addetti ai lavori collegati – c’erano anche Paolla Rasori, Lucio Introzzi e Dario Silini (Crl), Donato Finelli e Adriano Varotto (Lnd Como), e Matteo Garganigo (Aia Como) - e oltre il doppio a seguire la discussione sulla nostra pagina Facebook.

 

 

Lungo a articolato l’intervento dell’assessore regionale allo Sport, Martina Cambiaghi: «Ci vorrà del tempo per la ripartenza: le attività sportive saranno tra le ultime a riprendere». Quadro poco incoraggiante, ma l’assessore ha assicurato che la Regione è al lavoro: «Vogliamo che le società possano ripartire, dopo la perdita di entrate. Molti presidenti devono anche fronteggiare le richieste di rimborso delle quote di iscrizione dei figli. Inoltre ci sono le spese vive, solo posticipate e non annullate». In arrivo due proposte per la ripartenza: «La Lombardia sta pensando a due bandi. Uno a favore delle società, semplice e meno burocratico possibile, a fondo perso: un piccolo sostegno economico. L’altro rivolto a Comuni o ai gestori di impianti sportivi, per la riqualificazione e la manutenzione di impianti, in modo che siano pronti per il riavvio. Infine, abbiamo chiesto anche la proroga della concessione degli impianti per almeno tre stagioni e una migliore valorizzare dei collaboratori sportivi». Previsioni? «Tutto dipende dalla curva dei contagi, ancora troppo alta».

On line anche il presidente della Provincia, Fiorenzo Bongiasca: «Non abbiamo deleghe, ma rappresentiamo i sindaci: sono certo che tutti faranno la propria parte per sostenere l’attività sportiva, anche se i bilanci comunali sono disastrati e le istanze sono molteplici».

Il calcio lombardo, in questo momento, non può dare risposte certe. C’è chi ha chiesto come e quando termineranno i campionati e se ci sono ipotesi per promozioni e retrocessioni. Il presidente del Crl, Giuseppe Baretti invoca l’aiuto di Roma: «Noi Dilettanti siamo sempre gli ultimi, ma questo è il momento del bisogno e noi saremo al fianco delle società». Molte risposte le ha date la vicepresidente del Crl, Paola Rasori: «Il protocollo sanitario per la ripresa, ora al vaglio della Figc, è inattuabile nei Dilettanti: le nostre società sono per chiudere qui la stagione. Molti chiedono lumi sulle classifiche, noi abbiamo un’idea: non vogliamo penalizzare troppo le società e allo stesso tempo vogliamo valorizzare chi ha giocato per 2/3 del campionato. Ma sarà la Figc a dettare le linee guida».

 


  

LO SPILLO

La Lombardia chiama, ma Roma non risponde. E’ questo il succo dalla riunione online di giovedì scorso tra le autorità del calcio dilettanti e giovanile di casa nostra (regionale e provinciale) e i rappresentanti delle società affiliate.

Ci si aspettava almeno un’anticipazione sull’ufficialità della fine della stagione, invocata da tutti ma tutt’ora sospesa, e come potrà poi ripartire la prossima, ma ancora non è tempo. Non per colpa dei nostri dirigenti, del Crl e della Delegazione di Como, che purtroppo hanno le mani legate e che hanno cercato di farlo capire a chiare lettere: il pallino di questa situazione – anomala e non normata - è in mano ai vertici di Figc e Lega Nazionale Dilettanti. Tocca a loro prendere una decisione che ancora tarda clamorosamente ad arrivare. Forse, si spera, arriverà in seguito alla riunione del direttivo nazionale della prossima settimana.

Fatto sta che se si fosse potuta affrontare la questione con una certa autonomia regionale, le cose non starebbero così. Non si può dire, ma almeno in via ufficiosa sì: il presidente Baretti e la sua squadra una proposta di risoluzione e ripartenza l’avrebbero già pronta, e da tempo. Che in Lombardia nessuno ritornerà più in campo è assodato, nonostante il presidente della Lnd continui a sperare il contrario; quindi si potrebbe già lavorare per la ripresa. Bisognerà invece attendere una comunicazione da Roma, che prima ci dirà quello che sappiamo già - stagione finita – e poi come ripartire. Quando?

 


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