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Tennis, ritorno alle origini per Andrea Arnaboldi: ora si allena al Circolo Tennis Cantù
Buon inizio di stagione per il n°1 comasco: "Ho ripreso a giocare con piacere"
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Mar 3 Marzo 2020 14.30
Andrea Arnaboldi, si allena al Ct Cantù
Cantù,

Ritorno alle origini per il tennista canturino Andrea Arnaboldi. Da anni è in pianta stabile il numero 1 di Como e provincia, capace di raggiungere nel 2015 la posizione numero 153 del ranking Atp. Alla fine della scorsa stagione, ha deciso di interrompere la collaborazione con il tecnico Fabrizio Albani e ora è tornato dal suo primo coach, Giorgio Mezanzani, che lo ha “allevato” fin da piccolo al Circolo Tennis di Cantù, affidandosi a Stefano Viganò per la preparazione atletica.

In questi giorni Andrea è tornato alla base per una serie di allenamenti, resi un po’ complicati dall’emergenza Coronavirus: in campo, sfrutta le strutture del Circolo Tennis Cantù, praticamente a casa sua.

 

 

Cinque Challenger per Andrea Arnaboldi dall’inizio dell’anno (Bangkok, Rennes, Quimper, Cherbourg e Bergamo), in cui ha ottenuto con buoni risultati, specialmente a Bergamo, dove ha raggiunto i quarti di finale, uscendo contro il talento taiwanese Chun-hsin Tseng.

«Sono molto sereno – dice il tennista trentaduenne – l’inizio di stagione magari non ha portato risultati clamorosi, ma la cosa più importante sono il livello del gioco e il piacere di stare in campo. Ho ripreso a godere del mio gioco, un gioco sicuramente migliore rispetto a quello di pochi mesi fa. Sto ritrovando il piacere di stare in campo e questa è la cosa più importante».

Nessun assillo legato alla classifica - ora Arnaboldi è 278° al mondo, in risalita dopo essere precipitato oltre quota 300 –, solo la voglia di esprimere un buon tennis: «Credo che a Bergamo si sia visto, peccato aver incontrato un grande prospetto come Chun-hsin Tseng, un ragazzino che ha “martellato” dall’inizio alla fine, segno che è già mentalmente pronto».

Tanta voglia di cambiare dopo una stagione considerata “così così”, ma che ha portato anche il tennista canturino sull’erba di Wimbledon: «La mia partecipazione è ovviamente la nota positiva del 2019, è stata una grande esperienza. Però sentivo l’esigenza di cambiare qualcosa nel mio lavoro quotidiano. Propositi per il 2020? Non dico nulla… Non voglio fare pronostici sulla mia classifica, non voglio questa ossessione. Dico solo che mi aspetto di dare il massimo sempre, in ogni occasione, perché mi sento in forma».

Arnaboldi ha fatto scuola anche in famiglia. Il cugino Federico è uno dei giovani più interessanti del panorama italiano: «C’è buon potenziale nei nostri ragazzi, come dimostrano, oltre a Sinner, anche i comaschi come mio cugino e Rottoli. Il tennis italiano è in crescita, ci aspetta un bel futuro». 

 


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