Ambizione significa uscire dal proprio orticello, dalla propria zona di comodo e confrontarsi con i migliori, per scoprire se, quanto e come si possono spostare avanti i propri limiti.

La Capoliveri Legend era il terreno ideale per battagliare a colpi di pedale: evento Uci di Coppa del Mondo, organizzazione da Coppa del Mondo, corridori da Coppa del Mondo. Un’Isola d’Elba grandi firme: c'erano il due volte campione mondiale Paulissen, l’ex numero uno del mondo ed europeo Ferreira, l'iridato marathon in carica Lakata. Il Team Spacebikes era là in mezzo, brillantissimo nella tenuta giallancione quanto nei risultati. Grinta e tranquillità, divertimento e grandi gambe per una gara tostissima in una cornice ambientale mozzafiato. Gli applausi della folla sul Muro della Leggenda tutti meritati. A partire da Lorenzo Guidi, strepitoso 41esimo assoluto nella Marathon (80 km e 3000 metri di dislivello) e secondo di categoria fra gli ELTM. Terzo gradino del podio per un tenace Roberto Redaelli fra gli M5, primo senza discussioni Massimo Berlusconi (nella M6), lui che quattro mesi fa era alle prese con una clavicola e diverse costole rotte. Inossidabile.

Ottime le prestazioni di Gabriele Depaul (quinto M1), Andrea Capponi (dodicesimo M1), Davide Del Sante (trentesimo M2), Davide Dinale (sesto M3), Fabio Belotti (ventesimo M4), Roberto Capponi (sesto M6), condite dal secondo posto fra le Master Woman di una raggiante Chiara Mandelli.

Non basta, perché sul percorso corto di 50 km e 1800 metri di dislivello Andrea Sanzanni ha chiuso decimo nella M2, Albino Tomè 23esimo nella M6 ed Emilio Tettamanzi quinto nella M7. Mentre Beatrice Balducci piazza un terzo posto che sa di capolavoro, lei che da poche settimane ha scoperto di dover fare i conti, oltre che con le avversarie, anche contro una fastidiosa celiachia. Cuore Spacebikes, come quello di Giuliano Finotti, caduto dopo un contatto con un altro biker ai -20 della Marathon e costretto al ritiro: forza Capitano, ora serve il tuo squillo.

Team Spacebike