CASO BANDIERINA 2 - La lettera di Nicolò Fagetti sulla rissa di Merone
Il calciatore meronese ci ha scritto per dare la sua versione dei fatti
Mer 20 Dicembre 2017 11.15
Nicolò Fagetti, centrocampista del Merone
Como,
Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Nicolò Fagetti , calciatore del Merone che ha voluto raccontare la sua versione dei fatti sull'episodio della bandierina che ha colpito un suo compagno di squadra...
Mi chiamo Nicolò Fagetti, giocatore del G.S.D. Oratorio Merone , vi scrivo in merito ai vari commenti e fatti avvenuti domenica scorsa in data 17/12/2017 in occasione della partita casalinga tra Oratorio Merone e Serenza calcio.
Vorrei precisare che l’andamento della partita è stato di quelli classici tra due squadre dilettantistiche : agonismo, irruenza e sana/malsana bagarre per la vittoria.
Detto questo, l’episodio di cui riferito sulla Provincia di Como e sul vostro portale nella sezione commenti relativi alla categoria di appartenenza, mi duole ammetterlo non è da ridimensionarsi affatto .
Io stesso sono stato fermato da un giocatore del Serenza, in quanto mio conoscente, per una potenziale e irrefrenabile reazione circa quanto avvenuto e non perpetrata in quanto constatato un attimo dopo che la persona in questione fosse una figura anziana e quindi imputabile di una sconsiderata quanto isolata reazione momentanea .
Potremmo disquisire a lungo sulle reazione dei giocatori e sugli animi che dovrebbero essere meno tesi e più concilianti, ma il gioco del calcio a volte, soprattutto molto spesso, porta a episodi che esulano dal mero aspetto sportivo .
Purtroppo il guardalinee del Serenza Calcio si è macchiato di un gesto, volente o nolente, che non può essere cancellato , scordato o ridimensionato, solo per frenare gli animi, abbassare i “toni” o cancellare il fatto che il collaboratore di una squadra di calcio sbagli, come è lecito che possa essere per tutti gli addetti ai lavori, ma non ne paghi le conseguenze.
L’episodio in questione che ha visto il guardalinee avversario è avvenuto a pochi minuti dal termine di una partita arbitrata sommariamente come ormai capita da qualche anno a questa parte, pur non essendo nessuno per giudicare il modus operandi degli arbitri della sezione comasca, durante la quale un giocatore del Serenza ad intervento composto sul pallone risponde dando un calcio secco senza motivo ad un avversario a terra.
Ovviamente sale la concitazione e l’interessato risponde strattonandolo per la maglietta e esortando l’avversario a “spiegazioni” in modo veemente, dacché nasce un parapiglia nel quale entra in gioco lo “sbandieratore” che forse nella foga di dividere i suoi ha letteralmente mosso un fendente con la bandierina colpendo, accidentalmente o meno, un giocatore sul viso e solo dopo il contatto che ha visto il giocatore stramazzare al suolo è scivolato all’indietro mantenendo salda la bandierina nella mano destra (ricordarsi che il giocatore colpito arrivava da sinistra per dividere i suoi, mentre il guardalinee ha circumnavigato il gruppo arrivando da destra).
Solo dopo alcuni istanti è arrivato il triplice fischio e la sospensione della gara da parte dell’arbitro e un’attesa prima dell’ambulanza e poi dalla Federazione sulle modalità di sviluppo della stessa.
Sinceramente non trovo illogico aver concluso una partita ormai quasi finita (seppur le modalità di ripresa sono state dubbie per direzione e tempistica) che altrimenti sarebbe dovuta essere ripresa interamente dall'inizio, ma per il fatto che un gesto che esula il mero aspetto sportivo non venga sanzionato a danno della società interessata .
Come scriveva un certo diamante sul vostro portale “è sempre un Bronx/far-west a Merone”solo che non è attribuibile ad un unico campo, ma a chi per primo su questi spara il colpo , divenendo tutti fuorilegge dal momento in cui gli “sceriffi” non sono in grado di farla rispettare.
Nicolò Fagetti
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