Il basket di serie A si è fermato per una domenica, con il rinvio integrale di tutte le partite. Ora, però, si giocherà - a porte chiuse, porte aperte e conj altre limitazioni - il prossimo turno di campionato.

Domenica era in programma a Desio Cantù-Cremona, sfida che per la San Bernardo-Cinelandia sarebbe coincisa con i festeggiamenti per il primo anno della proprietà targata Tic, con una serie di eventi: si gioca in Lombardia, quindi sarà una sfida a porte chiuse.

"Per senso di responsabilità - scrive la Legabasket - in un momento difficile per il paese e concordando con le indicazioni della Federazione Italiana Pallacanestro i club della Serie A si rendono disponibili a scendere in campo per disputare il turno valido per la settima giornata di ritorno, accettando sin d’ora le limitazioni decise dalle autorità preposte in merito alla presenza del pubblico all’interno dei palasport".

Il basket quindi non si ferma, ma rispetterà ovviamente le regole imposte dal Governo. 

In sostanza, il basket deve andare avanti ma a Desio, Cantù-Cremona sarà a porte chiuse, salterà il ricco programma di celebrazioni. Attese nelle prossime ore le decisioni, che valuterà se e quando la "Giornata dell'Orgoglio Biancoblù" verrà recuperata. 

Queste le partite interessate: porte chiuse per Cantù-Cremona, Varese-Milano, Brescia-Fortitudo Bologna, Virtus Bologna-Reggio Emilia e Venezia-Brindisi, divieto di trasferta per i tifosi ospiti per Pesaro-Treviso. In pratica, porte aperte solo per Trieste-Pistoia e Virtus Roma-Sassari.

Nel corso della mattinata, del resto, il presidente Fip, Gianni Petrucci, era stao moplto chiaro: "Il campionato non può essere fermato ulteriormente, ora abbiamo il problema della Virtus Bologna che deve andare a giocare in Turchia in Eurolega e non ci riesce per i collegamenti aerei tagliati. Domenica il basket deve giocare, ne va della regolarità".